ARE WE HUMAN quarta edizione 2013 - 2014







ARE WE HUMAN rassegna di arte scenica 2013 - 2014

23 gennaio 2014
Teatro Camploy ore 21.30
MOTUS
NELLA TEMPESTA
2011>2068 AnimalePolitico Project



ideazione e regia Enrico Casagrande + Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni + Glen Çaçi + Ilenia Caleo + Fortunato Leccese + Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò
assistente alla regia e traduzioni Nerina Cocchi
video, suono e luci Enrico Casagrande + Andrea Gallo e Alessio Spirli
organizzazione e produzione Elisa Bartolucci + Valentina Zangari
promozione in Italia e comunicazione Sandra Angelini
promozione e distribuzione all’estero Lisa Gilardino + Ligne Directe/Judith Martin
una coproduzione con Festival TransAmériques, Montréal + Théâtre National de Bretagne, Rennes + Parc de la Villette, Parigi + La Comédie de Reims - Scène d’Europe, Reims + Kunstencentrum Vooruit vzw, Gent + La Filature, Scène Nationale, Mulhouse + Festival delle Colline Torinesi, Torino + Associazione dello Scompiglio, Vorno + Centrale Fies - Drodesera Festival, Dro + L’Arboreto - Teatro Dimora, Mondaino con il sostegno di ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione) + AMAT + La Mama, New York + Provincia di Rimini + Regione Emilia-Romagna + MiBAC e ONDA-Office National de Diffusion Artistique per la tournée 2013/2014 in collaborazione con M.A.C.A.O, Milano + Teatro Valle Occupato, Roma + Angelo Mai Occupato, Roma + S.a.L.E. Docks, Venezia
motus ringrazia Judith Malina, Luca Scarlini, Voina, Giuliana Sgrena, Darja Stocker, Med Ali Ltaief (Dalì), Anastudio, Exyzt, Mammafotogramma, Re-Biennale e tutti i partecipanti ai diversi MucchioMisto Workshop
disegno “Moltitudini” di Marzia Dalfini

grafica Maddalena Fragnito



http://www.motusonline.com/





14 marzo 2014 Teatro Camploy ore 21.30
Socìetas Raffaello Sanzio
Tifone



liberamente tratto da Joseph Conrad
per pianoforte e “viola”
adattamento e regia di Chiara Guidi
musiche originali di Fabrizio Ottaviucci
con: Chiara Guidi e Fabrizio Ottaviucci
produzione: Socìetas Raffaello Sanzio

La chiave dell'incontro tra Chiara Guidi e Fabrizio Ottaviucci è il bisogno di conoscere attraverso la musica quell’intima e primitiva necessità che sa rendere “vera e giusta” la comunicazione umana: la ricerca di una forma estetica che possa radicalmente plasmare una composizione per pianoforte su un nuovo strumento musicale, quale può essere concepita la voce voce umana plasmata per la scena.
Questa voce deve scrivere sulle parole la propria partitura, farsi cuore pulsante di un’idea di drammaturgia sonora che sospende il significato delle parole per restituire alla musica il suo profondo legame con la figura. In Tifone, con le forme e gli immaginari contenuti nelle parole di Joseph Conrad si misurano due strumenti musicali: la voce di Chiara, domata come una viola le cui corde dimorano nella gola dell'attrice, e il pianoforte di Fabrizio Ottaviucci, in un comune viaggio verso il mare, cosi  come lo incontra una nave in lotta contro le onde di un oceano.
Nel capolavoro di Conrad l’equipaggio del piroscafo Nan-shan ha un compito: affrontare l'ira della natura sospingendo pazientemente la nave quasi perduta sopra la furia delle onde, diritta contro l’occhio stesso del vento, senza cercare di aggirarne con l’astuzia il furore. Il centro del tifone dov’e ? –si chiede il capitano MacWirr, certo del fatto che per capire di che stoffa sia fatto un uragano occorra vederlo. L’arte della scrittura di Conrad viene dal mare e contiene in sé molto di piu  della vicenda che racconta. Dietro la superficie dei fatti il mare, il piroscafo, l’equipaggio, il capitano, il tifone stesso diventano figure che mettono in relazione il mondo esterno con il mondo interiore dell’autore, la tecnica del mare con quella della scrittura. Mettere alla prova la propria tecnica di fronte a una forza immane, traduce l’impresa analoga dell’arte di fronte all’assolutismo della realta , e allo stesso modo Chiara Guidi, da sempre anima sonora della Socìetas Raffaello Sanzio, fra le più note compagnie di teatro contemporaneo sul palcoscenico internazionale, e Fabrizio Ottaviucci, pianista e compositore, mettono alla prova una tecnica vocale forgiata in una trentennale esperienza di scena, e un approccio musicale che rinnova il patto fra lo strumento e la voce umana.

Nelle opere di Conrad la scrittura cerca continuamente se stessa aprendosi a piu  interpretazioni. Ossessionato dalla necessita  dello stile, egli cercava la parola unica e insostituibile, la bellezza della terminologia nautica, le mot juste. Neanche una nota sbagliata. Cio  significa che la tecnica, al pari di quella marinara, ha bisogno di un oggetto di forza eccezionale non gia  per fare sfoggio della propria titanica prestanza, ma per misurare se stessa fino in fondo. In Tifone di Chiara Guidi e Fabrizio Ottaviucci la voce da espressione alla forza del vento e al terrificante punto immoto del centro dell'uragano, alla contiguita  paradossale tra il silenzio e il caos rotante. La voce prende a modello lo strumento della viola, diminuendo, per questo, la tracotanza del linguaggio verbale, e emigra dall’interpretazione recitativa per cercare un’altra terra dove innestare le parole, riscritte sul pentagramma secondo il modo di essere delle note. I tasti di Fabrizio Ottaviucci esplorano la natura dello strumento attraverso una nuova relazione tra testo, voce e suono: al pianoforte tocca il compito del paesaggio, alla voce quello della resistenza e dell'introspezione. 

www.raffaellosanzio.org





10 e 11 aprile 2014 dalle 19.00
Osteria La Nosetta Verona
Othographe
Cobain Affaire $$



session di intrattenimento ludico e musica
unʼindagine sulla morte di Kurt Cobain

regia Alessandro Panzavolta

video Francesco Tedde
ideazione del gioco Cobain Affaire $$ Alessandro Panzavolta
in collaborazione con Ane Lan, Luca Dubbini, Francesco Tedde
grafica Leila Gharib

Dal 2012 Orthographe organizza giornate di gioco coinvolgendo il pubblico come componente attiva della performance e portando gli spettatori a divenire parte integrante dell'operazione artistica. Cobain Affaire Sessions è un progetto che si delinea in ambito sia editoriale che performativo. L'edizione di un gioco da tavolo del genere party game è finalizzata sia alla creazione di un'ambientazione e di un contesto scenico funzionale alla performance, sia consiste di per sé in un prodotto commerciale, il gioco da tavolo Cobain Affaire $$, che viene promosso e venduto attraverso una pagina web e durante le performance.
www.orthographe.it




12 aprile 2014
Spazio Canarin dalle 21.00
La leggenda di Kaspar Hauser

[Cinema - Italia 2012, durata 85', b/n]





Regia, soggetto e sceneggiatura di Davide Manuli
Con Vincent Gallo, Silvia Calderoni, Elisa Sednaoui, Fabrizio Gifuni, Marco Lampis, Claudia Gerini
Fotografia Tarek Ben Abdallah
Montaggio Rosella Mocci
Scenografia Giampietro Preziosa
Costumi Ginevra Polverelli

Musiche Originali Vitalic

La leggenda narra di un ragazzo apparso improvvisamente dal nulla. Il corpo arriva galleggiando sulla riva di una spiaggia. È Kaspar Hauser, il Fanciullo d’Europa, erede al trono, fatto sparire per oscuri motivi di potere quando era ancora piccolo. Ma ora è tornato in questo luogo desolato e senza tempo dove abitano solo la Granduchessa, il Prete, il Pusher, la Veggente, lo Sceriffo e il Drago. Kaspar Hauser con il suo arrivo sconvolge gli equilibri di questo mondo lontano, isolato e in una dimensione atemporale. Lo Sceriffo lo accudisce e lo protegge nel suo fortino, ma Kaspar Hauser capisce presto chi sono i suoi amici e chi i suoi nemici. Da una parte lo Sceriffo, la Veggente e il Prete, dall’altra il Pusher, la Granduchessa e il Drago. Un interrogativo aleggia e rimane fino alla fine: Kaspar Hauser era un santo, un idiota, un impostore... o semplicemente il loro Re?
laleggendadikasparhauser




a seguire
DJ set Silvia Calderoni


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